Amo un demone poeta
Appari freddo,
mentre misuri le parole
che versi su di me.
Eppure leggo i tuoi fuochi ardenti
oh demonio, e a quelli mi aggrappo.
Le tue spire poetiche
tracciano mappe erotiche
di tessuto cicatriziale.
Si tatua sulla mia pelle
con crudezza terrificante.
Io un’anima persa nelle parole,
tu demonio dalle grinfie acuminate.
Mi accarezzi arrogante,
quando lo fai.
Pungi la mia pelle, con dita affilate,
come fossero lame.
Ti prendi gioco dei miei desideri
e sono fragile di fronte a te.
Fiamme gotiche piovono infernali
come una tempesta di controsensi
sentimenti invertiti, emozioni perverse,
paradossi lessicali di cui ti fai tronfio
in versi lussureggianti.
E’ un serafico prostituirsi – il tuo –
uno strumento di follia della tua penna
che ti fa sentire immortale.
Comprendi
che non sono parte
della tua sfera eterna
ma continui a corteggiarmi
di versi e di parole.
E io continuo ad amare
il tuo essere oscuro
a differenza di te, che…
E’ un falso amore il tuo,
quello che canti in strofe.
Accarezza carne e sangue,
ma uccide la mia anima.