Editoria: di che cosa stiamo parlando?
In giro per il web si scoprono un sacco di cose e io sono un animale curioso, così curioso che spesso ci lascio il… fegato!
In questo articolo parlerò di editoria e di quello che MA GI CA MEN TE mi appare sui social, come se avessi una calamita che attiri tutti i post del “genere”. Una vera e propria disperazione l’editoria a PA GA MEN TO e le sponsorizzate di Facebook.
Prima di parlare di che cosa mi appare giornalmente su Facebook (colpa o merito? degli algoritmi) sono andata a cliccare su google “editoria a pagamento” e ho scoperto che anche Wikipedia considera le “stamperie/tipografie” alla pari degli editori: L’editoria a pagamento è il segmento del mercato editoriale in cui la pubblicazione di un libro è pagata principalmente dall’autore, direttamente o tramite l’acquisto di un numero prefissato di copie.
Davvero… di che cosa stiamo parlando!? Segmento del mercato editoriale. Segmento? Mercato editoriale? Ditemi che Wiki ha avuto una donazione da un’azienda print on demand o da un editore a pagamento, perché altrimenti un’affermazione come quella lì sopra sarebbe da censurare. Personalmente prenderei a randellate il tipo o la tipa che ha approvato una tale definizione.
Ma andiamo per gradi, per scoperte e per genialità.
Oggi mi capita sotto gli occhi una sponsorizzata di Facebook: La W. E., attua di base una politica editoriale senza contributo per le opere ritenute idonee per la pubblicazione. Per tutte le altre che presenteranno gravi errori grammaticali o che hanno bisogno di un editing completo, verrà richiesto un contributo per tali servizi.
Ecco! Ma che geni! Li ammiro, veramente, è così che ci si finanzia (e si prende per i fondelli l’autore). Pagare un editor è magnifico se ti rivolgi a un libero professionista, ma pagare una c.e. per far editare il proprio lavoro è da allocchi. Le c.e. serie lo fanno “gratis”, perché credono nel testo che hanno scelto e nell’autore. Svegliatevi!
Vorrei capire i criteri con i quali stabiliscono che un romanzo ha bisogno di editing completo o meno, perché i romanzi che ci vengono proposti (almeno a noi) hanno TUTTI bisogno di un editing.
Qualche giorno fa leggevo: Vuoi pubblicare il tuo libro? Manda il manoscritto a xyz@nuovomododifareeditoriaecredianoichesiamolinnovazione.com. Ti risponderemo entro 15 giorni e se ti riterremo meritevole di pubblicazione ti aiuteremo a realizzare il tuo sogno senza pagare un centesimo. Tu devi solo trovare 100 persone che siano disposte ad acquistare il tuo libro e fare un preorder…
Anche qui: ma di che cosa stiamo parlando? Un preorder! Un preorder, mannaggialamiseria! Ciò significa che l’autore dovrebbe sbattersi in lungo e in largo, bussare alle porte di amici e parenti, e chiedere una cifra per un libro, che non si sa se verrà mai pubblicato, sulla base di cosa? Di una storia che lui racconterà a grandi linee? Di un “comprami, dai, aiutami e diventerò famoso, perché questi mi porteranno sugli scaffali delle librerie”. Eh! I sogni non sono la realtà. Non è mica detto che quel libro andrà nelle librerie perché: applicheremo il codice ISBN, che per legge non è obbligatorio, quando avrai venduto almeno 250 copie. Quantità utile per poter accedere alle librerie.
Nemmeno mio nonno, che era un narra storie fantastico, sapeva raccontare cose così fantasiose. Eppure qualcuno (anche più di uno) è caduto nella trappola e adesso è lì che si mangia le unghie e si sbatte ancora per aver firmato un contratto così assurdo.
Ancora un’ultima genialata per oggi, poi nel prossimo articolo passo a cose più serie.
Il veicolante è sempre Facebook con le sue sponsorizzate. Mi capita di vedere nella home uno di questi annunci e, sempre perché sono curiosa, seguo il link e vado a leggere quello che propone questa “grandissima” casa editrice. il sito è spettacolare, questo devo dirlo con tutta sincerità, ma tutto il resto… ahimè…
– Quanto costa pubblicare il proprio romanzo?
Assolutamente nulla, è gratis.
– In che formato è disponibile il libro?
In doppio formato: cartaceo (rilegato in brossura) e digitale (formato .mobi; corretto e validato da standard internazionali). Il cartaceo è distribuito in tutto il mondo. L’Autore (solo se vuole) può stampare in proprio al 50% di sconto sul prezzo di copertina
– XYZBooks si occuperà della promozione del libro?
La promozione dell’opera è esclusa da questa offerta. La collana “Auto da fé” è intesa come un primo passo editoriale che consente all’Autore di poter disporre del proprio libro evitando i costi dell’editoria tradizionale. Si cercano autori che credano fortemente nella propria opera. Se vorranno seguire i pochi semplici consigli che riceveranno riusciranno a promuovere molto bene il proprio libro e otterranno una grande gratificazione, oltre alla possibilità di un ritorno economico.
– Inoltre l’offerta prevede correzione bozze ed editing gratuito per le prime 4 cartelle editoriali (7.000 caratteri circa).
Ancora: ma di che cosa stiamo parlando? E la chiudo qui.
Xo Xo Rita Angelelli
P.S.: dimenticavo che… anche gli editori a pagamento hanno una “mission”: Nell’auspicio di una sorta di dialettica collaborativa tra autori ed editore, fondata su un accordo di mutuo soccorso, Vattelapesca editore si impegna, con un minimo aiuto economico dell’autore, a non ricavare, mettendo, senza lucrare e senza fallire, ciascun autore nelle condizioni di accedere a servizi tipografici e distributivi altrimenti irraggiungibili.
MICA COTICHE!