Leggere poesia – Elvio Angeletti

La poesia è patrimonio universale, così si dice ovunque si parli di poesia, e sono pienamente d’accordo sull’affermazione. Diventa patrimonio di tutti nel momento in cui le parole del poeta vengono assimilate e fatte proprie.

Conosco Elvio personalmente da un po’ di tempo, ma non conoscevo la sua produzione letteraria e me ne rammarico, perché adesso che ho letto il suo “Refoli di parole”, edito da Intermedia Edizioni, ho capito di essermi persa tante emozioni. Ne ho recuperate un po’ con questa lettura che mi ha donato tanta serenità, accompagnandomi nella notte con un animo alleggerito e con tanta positività.

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L’immagine di copertina “Figlia del vento” è dell’artista Cesy Miriel Ciotti.

In realtà questa non vuole essere una vera e propria recensione, ma, come dico sempre, un insieme di sensazioni ed emozioni che voglio condividere con chi leggerà questo mio articolo.

Prima un po’ di informazioni sull’autore: Elvio Angeletti nasce a Senigallia nel ’54; attualmente vive a Marzocca con la moglie Maria Luisa; padre di due figli e nonno, ha una predisposizione per l’arte e lo dimostrano i suoi dipinti; arte che attualmente ha abbandonato, ma che ha ripreso in senso lato dipingendo con le parole le sue impressioni ed emozioni.

La raccolta si apre con pochi versi dedicati proprio alle parole e al vento:

Tra i respiri della natura mi porgo, aspettando caldi refoli di parole che mi tolgano la maglia grigia dell’inverno!

Da queste poche righe già si intuisce la profonda ammirazione per la vita e per la natura che lo circonda, confermata anche dalla dedica che richiama all’amore, alla famiglia, alla vita e alla sua mamma. Un amore viscerale, legato a innumerevoli cordoni umani e non, che lo ispirano nella scrittura dei versi.

Nelle sue poesie leggiamo il suo amore e ammirazione per il mare, che vede se si affaccia alla finestra; l’amore per il vento che lo accarezza, ma anche per quelle folate gelide dell’inverno, che sul mare Adriatico sono come sferzate di energia pura. Refoli e venti impetuosi che portano a Elvio innumerevoli immagini da concretizzare con i versi, come se non potesse farne a meno.

I suoi versi, spesso, sono acquerelli di parole delicate, tenui, dolci, colorate quanto basta per immergersi nei suoi pensieri e farli propri, immagini che fanno riflettere sul senso della vita e della natura che ci circonda.

Ho apprezzato molto la poesia “Libera il tuo sorriso”, poesia dedicata alla donna; dolci versi che fanno pensare alla natura sensibile dell’animo di Elvio, pennellate delicate che inneggiano alla vita e alla libertà. E poi, nei suoi versi, la solitudine che forte si fa spazio nell’animo anche in mezzo alla folla, il perdersi nella nebbia dei lunghi giorni invernali rimpiangendo l’estate, ma anche la pioggia vista come fonte di vita e purezza. Tuttavia, Elvio è un poeta speranzoso, positivo, romantico, anche quando parla della guerra, o della terza età, del buio delle infinite notti invernali. Un poeta che definirei “il poeta delle immagini”, che dipinge utilizzando la scrittura

Ciò non di meno, ho apprezzato moltissimo la libertà dei versi senza rime e senza metrica, una poesia che non è mai costruita per fare scalpore con parole difficili o ermetiche, ma che eviscera i sentimenti partendo dalla semplicità, dove semplicità sta a significare immediatezza del pensiero ed emozione che vola libera nell’animo di chi la legge.

Elvio, un poeta che leggerò ancora di sicuro perché quello che mi è rimasto non sono solo le parole, ma emozione pura.

 

Xo Xo Rita Angelelli