Il Natale e lo scrittore

Gli scrittori scrivono! Eh, che scoperta… Dai su, lo so che non mi riesce di fare la spiritosa, ma ci provo lo stesso. Ogni volta!

Rettifico e vengo al punto: le feste, lo scrittore, scrivere. Il risultato è: gli scrittori (quasi tutti), durante le feste, tentano di scrivere.

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E’ risaputo che lo scrittore ha bisogno di tempo e zero stress per lavorare e pensare serenamente a ciò che deve mettere nero su bianco. Durante le festività natalizie, chi più chi meno, siamo tutti impegnati negli acquisti (come non ci fosse un domani), attenti a depennare nomi da una lista più o meno lunga di amici e parenti (mannaggia! mi son scordata Zia Isolde) dopo aver scelto un regalo (avere un foglio con tutte righe nere sopra i nomi è uno degli obiettivi più ambiti delle feste), nelle scelta degli ingredienti per luculliani e apocalittici pranzi con amici e parenti (citrosodina, ricordatevi di comprare la citrosodina), nelle recite scolastiche (dove la metà delle persone è intenta a riprendere la scena con lo smartphone del momento senza gustarsi la diretta), nei mercatini (è lì che comprerete il regalo più assurdo al quale non avreste mai pensato, ignorando il fatto che sarà la cosa più inutile che abbiate mai regalato). Ma tant’è…

Lo scrittore non può esimersi, soprattutto se ha una famiglia dove ci sono bambini, che vogliono essere accompagnati alle feste, ai mercatini, vorranno la presenza alla recita dove gli hanno assegnato un ruolo importante…

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Lo scrittore si ritroverà con pochissimo tempo (o quasi niente) per dedicarsi alla propria arte. E se tanto mi da tanto… non posso fare a meno di scrivere, scrivere per me è vivere, scrivere è una delle cose più importanti della mia vita, senza la scrittura non potrei vivere, ecc… e se tanto mi da tanto… quando alzeremo lo sguardo riconosceremo lo scrittore al primo colpo: avrà la bocca atteggiata a un amaro sorriso, gli occhi spenti e il colorito ceruleo. Per non parlare del blocco (che si aggiungerà al pesante mattone nello stomaco dopo i primi due giorni di festa) dello scrittore. Sì. È vero! La scrittura può essere qualcosa di troppo impegnativo da curare durante le feste, ma non un motivo per smettere di cercare l’attimo, o il luogo, o il modo.

Ebbene, tento di suggerirvi qualche stratagemma per vivere di scrittura anche durante le feste.

Provate a utilizzare un supporto diverso da quello solito.

Io, per esempio, di solito scrivo su un portatile in Word Open Office e quando mi seggo a scrivere mi piace darmi un tempo, che non comprende la prima mezzora che di solito uso per andare a rileggermi le ultime pagine scritte. Durante le festività, anche io che non amo molto il Natale e che ho ormai i figli grandi, ho degli impegni a cui non posso rinunciare (che non sto qui a elencarvi) e il mio tempo per scrivere si riduce all’osso. Ecco! Non avere tempo mi fa sentire in trappola e quando penso che lo abbia trovato apro il file del pc e spendo grosse porzioni di tempo a guardare l’orologio, preoccupandomi dei pochi e preziosi minuti che mi rimangono. E’ così, dopo aver speso del tempo a preoccuparmi di riempire il foglio, che mi accorgo che non ho ottenuto un grande flusso di parole, ma anzi… mi è venuta pure l’ansia. Per combatterla ho modificato il mio sistema di scrittura: porto sempre con me un quaderno per gli appunti e come ho cinque minuti di tempo per me stessa, scrivo. Di certo non scrivo grosse cose, ma solo un frammento, un’idea, una conversazione, una sensazione. E’ per me un piccolo traguardo, perché poi quando avrò veramente del tempo per scrivere non starò partendo da zero e potrò sfruttare i miei appunti.

“Se ti senti nel bel mezzo del blocco dello scrittore o non riesci a trovare il tempo per scrivere, cambia metodo di scrittura. Un quaderno o dei piccoli post-it potrebbero essere la tua salvezza. Se hai uno smartphone scaricati un app per registrare.”

Scrivi qualcosa di diverso dal solito, senza preoccuparti del romanzo iniziato.

Quando ero giovane (ahimè sto invecchiando) praticavo pattinaggio. Le gare non andavano sempre a meraviglia e, spesso, il mio allenatore mi diceva che dovevo cambiare metodo di allenamento. La scrittura è un po’ come fare sport: se stai perdendo o, nel caso della scrittura, non riesci come vorresti, provare a cambiare metodo o genere può essere d’aiuto.

“Se quello che stai scrivendo non funziona, prova a scrivere qualcosa di diverso.”

In questo ultimo periodo sto nel bel mezzo del mio terzo romanzo. Finirlo è il mio obiettivo, ovviamente, ma spesso trovo che non mi piace la scena che sto scrivendo, o mi accorgo che la struttura di un dialogo non risulta efficace. Il che rende l’obiettivo sempre più lontano. Ho provato ad alzarmi e allontanarmi dal computer, ho provato a rilassarmi con una tisana, ho provato a stuzzicare qualche pietanza affine al mio palato. E niente! Nulla ha funzionato. Questa frustrazione, per di più, tende ad aggravarsi durante le festività. Quando mi siedo a scrivere, sono già stanca da tutte le attività che mi hanno coinvolta mentalmente e fisicamente durante la giornata. Lo stress da vacanze, aggiunto all’impossibilità di scrivere serenamente, è paralizzante. Paralizza le idee, i pensieri e la coordinazione cervello-mani. Allora ho fatto una cosa: ho accantonato il romanzo e mi sono messa a lavorare sulla poesia, che è sempre qualcosa che scarica i miei pensieri folli e il cervello torna a respirare. Non è mica detto che voi dobbiate scrivere poesia per forza, ma passate a qualcosa di diverso dalla prosa e dalla narrazione: descrivete un momento delle vostre festività, un dialogo, strutturate una idea che vi è passata in testa come un flash. Oppure, visto il periodo, provate a scrivere una fiaba.

Prenditi un momento e rivoluziona il tuo stile o ciò che pensi dovresti scrivere.

Vi è mai successo di cantare il ritornello di una canzone che avete appena ascoltato? E quella musica vi rimbalza in testa tanto da non pensare a niente altro? Figuratevi se in quel momento riuscireste a mettervi a scrivere il vostro romanzo: la canzone, le feste, i bambini, il camino che scoppietta e le fiamme che vi ipnotizzano… Oh, insomma! Non riuscireste mai a scrivere qualcosa di serio. Però ci sarà un momento in queste folli giornate in cui potrai ritagliarti un momento solo per te e allora in quel momento descrivi la tua giornata, il tuo inizio di giornata, o la fine… un frammento. Non pensare a quanto sia noiosa la tua vita.

La mia: questa mattina mi sono svegliata alle sei, poi mi sono fatta un caffè e ci ho inzuppato dentro 4 biscotti golosi; ho letto qualche testata giornalistica on line e infine ho cominciato a fare un po’ di pulizie mattutine.

Ho una vita noiosa, lo so. E oltretutto nessuno mai godrà per una scrittura come questa, ma… se provassi a inserire un elemento fantastico, del tutto fuori dal comune? arricchendo la struttura?

Ci riprovo: questa mattina mi sono svegliata alle sei, mi sono alzata di scatto perché sentivo qualcosa di strano nell’aria, ma niente… attorno a me solo le solite pareti. Sono scesa in cucina e mi sono fatta un caffè… ho sentito un rumore provenire dal barattolo dei biscotti: un richiamo che non potevo non ascoltare, ma anche lì era tutto normale e quattro di quei biscotti son finiti nel mio caffè; ho aperto il computer, letto qualche testata giornalistica on line e poi ho dovuto. Sì, ho dovuto cominciare con i mestieri di casa e mentre pulivo i vetri della cucina ho visto in giardino qualcosa di diverso dal solito: un elfo, dal muso per niente rassicurante, mi stava guardando con un sorriso sardonico.

E da lì in poi, tutto può succedere. Basta dar spago alla fantasia.

A volte, sfruttare il momento è tutto quello che è necessario per fare della scrittura un momento al di fuori dal comune e per ottenere un buon flusso di parole. E’ vero, non sarete andati avanti con il vostro romanzo, ma guardate il lato buono della cosa e quel se tanto mi da tantola scrittura fa parte della mia vita e non potrei mai rinunciarvi… quel “se tanto mi da tanto” avrà di che gioire anche durante le festività.

Le feste potranno sì essere emozionanti, potrai sentirti costantemente occupato a far felici i tuoi figli, impantanato nel bel mezzo della follia natalizia, ma non c’è bisogno di abbandonare la scrittura. Basta guardare alla scrittura in un modo diverso e provare qualcosa di nuovo.

E tu? Hai altri modi per superare il blocco dello “scrittore invischiato nelle festività”? Condividilo con me nei commenti.

Rita Angelelli

Direttore Editoriale di Le Mezzelane

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