Salve amici della notte, sono Porzia Romano

La mia vita, come quella di tutti, è stata segnata da avvenimenti felici e da altri un po’ meno. Da questi ultimi nasce questa breve biografia, il racconto di una notte vissuta per strada, lungo la strada che da Ancona mi portava a Modena.

Modena è diventata la mia città, la seconda residenza per periodi più o meno brevi, un domicilio obbligato da una malattia subdola e dal nome impronunciabile. Malattia che oggi è totalmente scomparsa, ma che ha lasciato segni visibili e invisibili, cicatrici profonde che ogni tanto accarezzo per ricordarmi che nonostante tutto sono ancora qui a vivere la mia vita fatta ancora di alti e bassi. Una vita normale, eppure degna di essere vissuta.

Nel testo ci sono stralci tratti dai miei diari e un’intervista radiofonica con una speaker dal nome strano: Porzia. Perché questo nome? Non è un nome comune e l’ho scelto proprio per questo motivo, immaginando che dietro il microfono ci fosse una persona a metà tra un uomo e una donna, una mente divisa a metà, emozioni divise equamente, e proprio per questi motivi una persona con diverse curiosità e domande. Un animo sensibile come il mio, spesso così pesante da dover confessare al mondo intero, e non a una persona specifica, tutto il male subito a causa di un professionista pieno di sé e del suo giudizio ordinario, meschino e misogino verso la mia persona.

Sinossi: La notte è sempre troppo lunga per me, nonostante ami il buio e il silenzio, nonostante ci sia il cane a farmi compagnia. Spesso sto bene con me stessa. È quando si affollano i pensieri, che tutto fa rumore, persino il mio stesso respiro; il battito del cuore diventa un tonfo, un rumore cupo che detesto. E nel silenzio della notte… tutto è tutto e niente è niente. Ogni cosa si amplifica, il troppo diventa eccessivo e il niente diventa il vuoto.
In un racconto che dura una notte, negli stralci di un diario e un’intervista radiofonica non programmata, la protagonista si racconta, denunciando una mala sanità e le sofferenze fisiche e psicologiche che ha dovuto subire negli anni.

Un libro/denuncia scritto per non morire dentro e per mostrare al mondo che la malasanità deve sempre essere combattuta, con tutte le armi possibili. La parola e la pubblicazione del testo sono state le prime armi, il resto lo ha fatto il mio Avvocato, che ringrazio per la pazienza, l’onestà e la costanza che ha messo nella causa. Abbiamo vinto, anche se la vittoria non ha il sapore che avevo immaginato.

Link all’acquisto della versione ebook

Link all’acquisto della versione cartacea

Xo Xo Rita Angelelli