Le nuove confessioni di Eva – La auto-non-recensione

Credo nell’auto-referenzialità, nel lecchinaggio incontrollato del proprio io, nel “chi si loda s’imbroda”, nel promuovi il tuo spazio a ogni costo, nel fai a spinte ed emergi tra i numeri zero (tanto zero è quel che rimani, cit. poesia “La noia” di R.A.), nel… Boh. Sto scherzando. Volevo dire: sono l’ennesima narcisista del piffero e come tale non posso far altro che parlare di ciò che faccio e scrivo.

Però ricomincio e tento di fare la persona seria.

Ho pubblicato un libro, qualcuno potrebbe dire “te lo sei pubblicato nella tua casa editrice” (ma che importa), e ne vado fiera. E’ un romanzo che ho riscritto alla luce di una nuova rilettura auto critica e con maggiore maturità autoriale del testo pubblicato quattro anni fa. La storia in sé non è cambiata molto e la protagonista è sempre la stessa: Eva, donna dai lunghi capelli ricci e rossi. Una storia, però, che si è arricchita di nuovi capitoli e una protagonista che ha preso forma sotto la mia penna con caratteristiche ancora più importanti: una donna arrivista, assetata di potere e di sesso. Una vicenda che potrebbe essere il manifesto dell’apparenza, della corruzione, del potere. Una storia come tante altre e non troppo distante dalla nostra realtà. In ognuna di noi potrebbe celarsi Eva, femmina con indole masochista, donna dalla doppia personalità, persecutrice del piacere in tutte le forme, amante perversa, Una donna che pur di crearsi una vita propria diventa una “ladra”, poi l’attrice di se stessa, si nasconde nei panni di una segretaria oca, “gnocca” e ninfomane e mette in scena un atto divertente (così Eva pensa che sia)  tanto quanto amaro.

In breve e dalla sinossi:

Pur di uscire dalle ali protettive di una famiglia soffocante, Eva va a vivere con un facoltoso e intraprendente avvocato, socio di uno degli studi legali più importanti di Milano. Un uomo che la riempie di costosi regali, che si considera il suo padrone e la tratta come una vera e propria slave. Eva non disdegna il trattamento, sia perché pensa di essere innamorata di Luigi sia per la sua indole masochista. Presto però si accorge che il compagno la tratta come un oggetto,la tradisce ed è coinvolto in affari poco puliti. Sfruttando la sua bellezza e la sua curiosità nei confronti del sesso, Eva inizia a cercare di rendersi indipendente e presto entra in contatto con uomini facoltosi disposti a pagare per poterla avere anche solo per poche ore. Il giorno della sua laurea segna il futuro di Eva: Luigi scopre la sua attività, la picchia e la tortura. La ragazza fugge da quella schiavitù portando con sé documenti, denaro e gioielli del compagno, trova un lavoro di copertura a Milano e diventa una Prodomme. Luigi però è sulle sue tracce, pronto a fare terra bruciata intorno a lei. Sarà costretta a fuggire di nuovo, perché la sua vita e quella delle persone che le ruotano attorno è in serio pericolo.

Non ho mai creduto di aver scritto il romanzo del secolo e come ha detto qualcuno il libro è quello che è. Niente di più e niente di meno. Credo però nella storia che ho narrato, negli intrecci, nella protagonista e nelle comparse. Perché in fondo era di una protagonista donna che volevo parlare e volevo affrontare la piaga della corruzione in maniera diversa dal solito. Perché la donna (o la femmina, non in accezione dispregiativa) ha un grande potere sugli uomini e ha un grande intelletto, che se usato bene è al pari (qualche volta anche di più) di quello di un uomo. Tuttavia una donna, anche se attirata dal sesso tanto quanto un uomo, ha quasi sempre un timore, una sorta di autodifesa che suona come un campanello d’allarme:

Malgrado fosse lì di sua volontà e per un motivo ben preciso, il cuore le batteva all’impazzata e il respiro era sempre più veloce. Benché il sesso fosse una parte fondamentale della sua vita e sebbene ormai avesse provato di tutto, a dispetto del piacere che ne ricavava lei provava ogni volta emozioni contrastanti. Il disgusto si batteva contro l’eccitazione; la lussuria contro il senso del peccato instillatole fin da bambina. I fremiti si susseguivano uno dietro l’altro. Le tempie martellavano.

Perché una donna sa come farsi ascoltare, sa comandare e farsi obbedire. E’ così che Eva scopre che il passo da fare per trasformarsi da slave a Prodomme è breve. Ora sei lì sotto a subire e solo alzando la testa ti trovi a essere all’opposto della situazione.

E quando guardi tutti dall’alto (soprattutto gli uomini) stai così bene che nessuno potrebbe scalfirti l’animo (potrebbe essere una citazione di Eva, o una considerazione personale… non chiedete che tanto non ve lo dico).

La scrittura di questo romanzo è stata atipica: avevo scritto la parte finale come un racconto a sé ed era piaciuto a un editore, tanto che mi chiese di scrivere qualcosa di più corposo. C’è voluto poco a creare una storia pregressa e il passato di Eva, la protagonista. Ho aggiunto elementi, creato colpi di scena, strutturato la storia, ho infarcito di personaggi e fatto girare tutto attorno a lei: Eva. Eva il cuore pulsante e gli altri sul bordo di una trottola impazzita.

Assecondò i movimenti, spingendo verso di lui e gemendo, in una sinfonia di estasi e sensi. Il suono del sesso. Il suono di due corpi avvinghiati. Il suono di una cosa sporca. Una scopata fatta al solo scopo di raggiungere il piacere. Un piacere che non aveva cercato, il cui desiderio era però, come sempre, nato dentro di lei appena aveva visto l’uomo giusto. E il sangue che correva veloce nelle vene, il calore, il sudore. L’odore. Tutte cose che, come un vortice, avvolgevano i suoi sensi sempre più velocemente per concentrarsi in un punto preciso: la sua vagina. (pag. 146-147)

La storia inizia come un erotico bello bollente, prosegue con svariati colpi di scena e finisce… Beh come finisce non ve lo dico!

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Ringrazio la mia editor Maria Grazia Beltrami che ha saputo cogliere anche le più piccole sfumature di questa storia e mi ha aiutato a gestirle al meglio e Gaia Cicaloni Designer per l’immagine della copertina. Due professioniste che vivono a Berlino, dove hanno trovato il giusto “sfogo” per la loro indole creativa.

Xo Xo Rita Angelelli